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Pensieri negativi e il loro impatto sul benessere psicologico

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Ogni giorno la nostra mente è attraversata da un flusso continuo di pensieri, che possono essere positivi, utili, orientati al futuro o, al contrario, negativi e disfunzionali.


Nel linguaggio comune, si parla di pensiero negativo per riferirsi a pensieri che possono essere:


  • Sgradevoli, perché evocano emozioni spiacevoli.
  • Indesiderati, spesso accompagnati da senso di colpa.
  • Intrusivi e ripetitivi, difficili da ignorare.

Se i pensieri negativi assumono queste caratteristiche, potrebbero rientrare nella categoria dei pensieri ossessivi, che possono essere analizzati e trattati nell’ambito della terapia per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC).


Pensieri ed emozioni: un legame inscindibile

I pensieri negativi sono strettamente connessi a emozioni come ansia, tristezza, rabbia e senso di colpa. Quando queste emozioni diventano pervasive, possono influenzare il comportamento e il benessere psicologico. Frasi come:


  • "Oggi va tutto storto!"
  • "Nessuno mi capisce!"
  • "Non ci riuscirò mai!"

riflettono un modo di pensare rigido e catastrofico, che può alimentare stati di malessere psicologico.


I pensieri negativi distorcono la realtà

I pensieri sono il risultato della nostra attività mentale, ma non rappresentano necessariamente la realtà in modo obiettivo. A volte possono essere eccessivamente negativi, focalizzandosi solo sugli aspetti critici delle situazioni e trascurando quelli positivi.


Un pensiero negativo ricorrente può contribuire a:


  • -Riduzione dell’autostima.
  • -Peggioramento delle relazioni interpersonali.
  • -Aumento dell’ansia e della tristezza.

Come riconoscere uno stile di pensiero negativo?

L’uso frequente di parole come sempre, mai, tutti, nessuno può indicare una tendenza a interpretare la realtà in modo estremo e generalizzato, amplificando il senso di disagio.


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