La memoria prospettica è la capacità di ricordare di eseguire un’azione pianificata in futuro (es. "Devo prendere la medicina alle 18" o "Domani devo mandare un'email"), distinguendosi dalla memoria retrospettiva, che riguarda il ricordo di eventi passati.
🔹 Tipologie principali:
- Event-based → ricordare di fare qualcosa quando si verifica un evento (es. chiamare un amico quando lo si incontra).
- Time-based → ricordare di fare qualcosa a una certa ora o dopo un determinato intervallo (es. prendere una medicina alle 8:00).
🔹 Fasi del processo (Ellis, 1996):
- Formazione dell’intenzione → decidere cosa fare e quando.
- Intervallo di ritenzione → mantenere l’intenzione in memoria mentre si svolgono altre attività.
- Intervallo di prestazione → il momento in cui bisogna recuperare l’intenzione per eseguire l’azione.
- Esecuzione dell’azione → mettere in atto ciò che si era programmato.
- Valutazione del risultato → confrontare l’esito con l’intenzione originale.
🔹 Importanza: Essenziale per la vita quotidiana, la memoria prospettica aiuta nella gestione del tempo, nella sicurezza personale e nel mantenimento delle relazioni sociali (es. ricordare compleanni o impegni presi). Studi recenti mostrano che le persone con disturbi d’ansia tendono a sovraccaricare questa funzione con compiti legati alla preoccupazione e alla rimuginazione.
📌 Curiosità: chi soffre di ansia generalizzata (GAD) o disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) spesso ha una memoria prospettica iperattivata per eventi minacciosi o preventivi ("Devo ricontrollare la serratura" o "Non devo dimenticare di chiedere al medico di quel sintomo"). Questo crea un circolo vizioso in cui la mente è sempre "in allerta", aumentando la percezione di stress e l'ipercontrollo.
💡 Insight clinico: alcuni protocolli CBT recenti stanno integrando strategie per scaricare il carico cognitivo della memoria prospettica, ad esempio con l'uso di strumenti esterni (agenda, reminder) e tecniche di mindfulness per ridurre il bisogno di controllo mentale costante.