Nella stanza di terapia, capita spesso di incontrare persone che faticano a riconoscere le proprie capacità e competenze nel contesto lavorativo. Frasi come "Non mi sento all’altezza del mio lavoro" o "Non sono davvero capace, prima o poi se ne accorgeranno" sono tipiche di chi sperimenta la sindrome dell’impostore.
Cos’è la #sindromedellimpostore? Si tratta di una condizione psicologica caratterizzata da una bassa #autostima e dalla convinzione di non meritare i successi ottenuti. Chi ne soffre attribuisce i propri risultati al caso, alla fortuna o all’aiuto esterno, sentendosi sempre in difetto.
Negli anni ’70, le psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes hanno identificato e concettualizzato questo fenomeno, descrivendolo come una serie di pensieri svalutanti e auto-giudicanti che portano la persona a percepirsi come un “#impostore” nel proprio ruolo. Chi vive questa sindrome tende a:
- ✅ Minimizzare i propri successi, attribuendoli a fattori esterni.
- ✅ Sottovalutare le proprie competenze, sentendosi perennemente inadeguato.
- ✅ Temere di essere “#smascherato”, evitando il confronto con colleghi e superiori.
- ✅ Rifiutare i complimenti, considerandoli esagerati o immeritati.
- ✅ Sovraccaricarsi di lavoro, nel tentativo di dimostrare (a sé e agli altri) il proprio valore.
- ✅ Idealizzare gli altri, rafforzando la sensazione di non essere mai abbastanza.
Il paradosso? Qualsiasi #traguardo raggiunto non sarà mai sufficiente per cambiare la percezione di sé, alimentando un senso costante di ansia e frustrazione.
All’estremo opposto della sindrome dell’impostore troviamo il Dunning-Kruger effect, un bias cognitivo per cui le persone con basse competenze tendono a sovrastimare le proprie capacità, credendosi più competenti di quanto siano realmente.
Le cause di questa modalità di pensiero sono multifattoriali, ma spesso affondano le radici nell’infanzia:
- 👨👩👧 Genitori ipercritici o iperprotettivi, che hanno trasmesso standard irraggiungibili o un costante senso di insicurezza.
- 🎭 Esperienze relazionali invalidanti, che hanno minato la fiducia in sé stessi.
- 📚 Cultura del merito esasperata, che lega il valore personale esclusivamente ai risultati ottenuti.